Il funerale serve a omaggiare la memoria della persona deceduta. Le modalità e la “ricchezza” delle esequie dipendono da molti fattori personali e di budget. Le spese funebri e l’incombenza del rito sono di competenza dei parenti più prossimi o di chi sopravvive al defunto. Spesso i costi anche per i servizi di base hanno dei costi. Le pompe funebri a Roma, per esempio, propongono un ventaglio di opportunità per tutte le tasche trattandosi di una città grande e dal mercato competitivo. Tuttavia, quando non si hanno le possibilità economiche per affrontare alcun tipo di funerale, può intervenire il Comune che si fa carico delle spese.
I costi del funerale
Le spese funebri ricadono tra gli obblighi di successione e gravano sugli eredi. Anche se la persona deceduta ha lasciato come ultima volontà di non gradire il funerale, gli eredi devono comunque ottemperare all’obbligo di trasportare la salma nel luogo di inumazione o cremazione e quindi allestire un feretro e noleggiare un carro funebre per il trasporto.
Gli eredi contribuiscono alle spese funerarie in rapporto alla quota ereditaria, salvo diversamente disposto dal defunto in sede testamentaria. Se un erede non paga le spese di sua competenza per impossibilità finanziaria, è tenuto al rimborso delle stesse all’erede che anticipa o copre per intero le spese per il funerale appena entra nelle sue disponibilità.
E cosa accade quando nessuno può anticipare le spese o non esistono eredi viventi in grado di svolgere le pratiche funerarie?
Quando interviene il Comune per pagare le spese funebri
Quando non è possibile sostenere in alcun modo le spese per un funerale o non ci sono parenti ed eredi prossimi che possano occuparsene, interviene il Comune.
Il Comune paga le spese quando si verificano le condizioni per cui non vi sia qualcuno che possa sostenere l’onere, il defunto non possiede nulla e non ha lasciato disposizioni a riguardo o quando i parenti prossimi non possono farsi carico del costo.
I Comuni possono adottare due soluzioni:
- Il funerale sociale
- Funerale gratuito o di povertà.
Ogni comune stabilisce le condizioni per poter accedere al funerale sociale o a quello di povertà con il relativo iter burocratico da seguire e il cui regolamento viene depositato presso la Polizia Mortuaria del comune di residenza della persona defunta. Il funerale sociale prevede generalmente uno sconto sulle spese mentre il resto della somma spetta ai parenti prossimi, sempre se possono permetterselo. Il funerale sociale viene anche concesso alle persone che già sono seguite dai servizi sociali o versano in stato di particolare indigenza. Il funerale gratuito o di povertà, invece, è interamente a carico dell’amministrazione comunale dove il defunto era residente e consiste nel coprire le spese di inumazione attingendo a un fondo specifico destinato al sostegno economico per i funerali e che viene definito ogni anno nel bilancio comunale. Sul sito di Funerali di Roma della Cattolica San Lorenzo si possono trovare ulteriori dettagli a riguardo per il comune di Roma nello specifico.
In ogni caso, il Comune prima di sostenere parzialmente o integralmente le spese funerarie verifica la veridicità dello stato di povertà del defunto e dei familiari superstiti, la condizione patrimoniale e l’eventuale assenza di parenti prossimi o a loro volta indigenti per potersi fare carico del funerale.