Design, marketing e protezione: le nuove sfide del packaging ad alta conservazione

Il packaging è un aspetto di grande interesse per tante professioni e ambiti di studio dal momento che investe diversi aspetti in un unico “corpo” tangibile. Il packaging di un prodotto deve uniformare tra loro le esigenze di protezione, di informazione e di marketing senza primeggiare sulle altre.

Il delicato equilibrio tra queste tre funzioni del packaging dipende anche dal settore perché quello alimentare è certamente diverso da quello farmaceutico. Oggi ci concentriamo su quello degli alimenti che per poter arrivare integri sulle tavole devono percorrere un lungo viaggio che richiede il giusto involucro e una serie di accortezze. Nello specifico ci occuperemo di packaging per formaggi ad alta conservazione e delle tecniche che lo rendono possibile.

Alimenti ad alta conservazione: il caso dei formaggi

Uno degli alimenti più freschi che si conoscano è il formaggio, per il quale sono necessarie numerose diversificazioni in base a conservazione, tipologia e tempi di deperimento. Il formaggio, infatti, può esser fresco o stagionato e viene servito in tante consistenze. Difatti c’è quello grattugiato e quello a fette così come ci sono le intere forme. Può essere venduto in forma acquosa e le tecniche di conservazione devono tener conto proprio di questa particolarità.

Qualunque sia la tipologia di formaggio, il suo packaging deve garantire protezione a qualsiasi condizione ambientale per proteggere la salute del consumatore. Certo è che il packaging non è il solo responsabile dell’integrità del formaggio, dal momento che spetta a tutta la filiera distributiva prendersene cura durante trasporti e messa in vendita. Il packaging è una protezione certa durante tutte le fasi, dalla produzione al consumo sulla tavola ma deve essere supportato da una conservazione attenta in ogni momento.

Inoltre i formaggi sono alimenti ad elevata deperibilità, soprattutto quando le temperature esterne sono molto elevate. Per questo, come vedremo, vengono messe in atto alcune tecniche di conservazione che anticipano le cause di deperimento e intervengono per rallentarlo.

Il sottovuoto

Una delle strategie più diffuse per la conservazione dei formaggi è quella del sottovuoto. Nel settore è considerato uno dei metodi più efficaci dal momento che permette di prolungare la conservazione anche dei prodotti più delicati. A garantire l’efficacia del sottovuoto concorrono anche i materiali con cui il packaging è ideato, così come le tecniche di conservazione messe in atto durante tutta la filiera produttiva.

Per la precisione il sottovuoto è una tecnica ideale per conservare qualsiasi alimento fresco in generale, come anche la carne, i salumi e persino i panificati. Il motivo risiede nel fatto che il sottovuoto crea un’atmosfera protetta dalla quale viene eliminato l’ossigeno. In pratica l’aria viene privata dell’elemento considerato il principale responsabile del deterioramento degli alimenti freschi. L’isolamento del prodotto con il sottovuoto lo ripone in un ambiente che preserva l’integrità ma anche le caratteristiche organolettiche dal momento che non consente all’ossigeno di entrare.

I dispositivi salva-freschezza

Un’alternativa al sottovuoto è il dispositivo salva-freschezza, ideale per i formaggi freschi e cremosi come ricotta, robiola, mozzarella o stracchino. Questi involucri sono ideali anche per il formaggio grattugiato che deve rimanere fresco e profumato per lungo tempo. Ci riferiamo a dispositivi realizzati in film plastici che riducono l’impatto degli agenti esterni sull’interno della confezione e che, quindi, allungano la vita al prodotto.

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