Emendare: che cosa vuol dire, quando si usa il termine, sinonimi e contrari

Sebbene la lingua italiana non sia menzionata nella classifica delle lingue più difficili al mondo, possiamo certamente dire che un notevole tasso di difficoltà riguardi anche la nostra amata lingua. Sebbene a livello di fonetica non rappresenti un grande problema, è la vastità di termine di cui è composto il nostro vocabolario a mettere in difficoltà coloro che l’italiano vogliono impararlo nelle più svariate sfaccettature. In particolar modo oggi ci addentriamo nel campo della semantica, ed in particolar modo del termine emendare: che cosa vuol dire, quando si usa il termine, sinonimi e contrari. A tutti noi sarà capitato di riconoscere quanto sia semplice la lingua inglese: seppur pieno, anch’esso di insidie, la semplicità riguardo il linguaggio è davvero disarmante. Ora, invece, provate a fare un gioco: pensate ad una parola e cercate di ricercare tutti i sinonimi di quella parola. Sono tanti vero? Ecco perché la nostra lingua si prefigura come così difficile. Oggi scopriamo insieme le origini di un termine abbastanza desueto, emendare.

Cosa vuol dire

Il termine emendare deriva dal latino mendum il cui significato era proprio menda, difetto: facilmente possiamo intuire che la sua trasposizione in quello che è ormai, l’italiano corrente, è proprio sistemare, togliere difetti. Ovviamente, a seconda del contesto, può assumere connotazioni diverse caratterizzandosi come più o meno preciso. Nella sua accezione in termini di legge, il suo significato è quello di apportare modifiche durante il consiglio parlamentare; in ambito della zoologia e biologia permette di restringere o definire in maniera più appropriata l’ambito di una specie. Ma non si ferma solo a questo, riferendosi al campo della moralità, può anche indicare la volontà di correggere un vizio; in filologia può essere utilizzato per indicare una correzione in un dato testo o anche, nel campo dell’agraria, una modifica ad un terreno.

Sinonimi e contrari

Sinonimi di questo termine sono: correggere, rettificare, aggiustare, migliorare, perfezionare, rivedere, ripulire, correggersi, migliorarsi, redimersi, purgare. Fra i contrari invece troviamo: peggiorare, guastare, sbagliare.

Quando utilizzarlo

Essendo un termine poco comune, utilizzarlo può destare qualche dubbio perciò vi proponiamo alcuni esempi che possono aiutare a chiarirvi le idee in caso di dubbi. 

  • Sarà emendato l’articolo tre dello Statuto.
  • Ritengo le proposte siano corretti: non è necessario emendarle.
  • È necessario emendare questo testo: è pieno di inesattezze.
  • L’edizione emendata di questo testo è davvero ben fatta, non necessita di ulteriori correzioni.
  • Luca ha promesso di emendarsi da questo brutto difetto: la gelosia non è mai una buona cosa.

 

 

 

 

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