Voglio fare il ricercatore!

Ma, in pratica, cosa fa il ricercatore? Questa importantissima figura professionale lavora a dei modelli semplificati in laboratorio con lo scopo di scoprire in una particolare area di ricerca quali siano i meccanismi alla base dei fenomeni studiati.

A capofitto negli studi per la lotta al cancro

Vi sono diverse figure professionali occupate nella ricerca alla lotta contro i tumori: vi sono alcuni ricercatori che tentano di comprendere i meccanismi biologici che stanno alla base dei tumori; vi sono i ricercatori che analizzano gli aspetti terapeutici e quelli clinici della malattia e poi vi sono i ricercatori che si occupano principalmente delle applicazioni tecnologiche che ha la ricerca sullo sviluppo di test diagnostici oppure farmaci per i pazienti.

In generale, per fare il ricercatore servono molti anni di esperienza pratica nel settore della ricerca, in seguito ad un percorso universitario e poi post-universitario che prevede una laurea magistrale in una scienza della vita come ad esempio la biologia, le biotecnologie oppure medicina e chirurgia; o, ancora, nelle scienze farmaceutiche, quali: chimica, farmacia e tecnologie farmaceutiche. Poi occorrerà una specializzazione oppure un dottorato di ricerca nonché la partecipazione ad alcune borse di ricerca come quelle offerte dal centro Lombroso. Inoltre, nella formazione di un ricercatore è ormai un requisito fondamentale avere un’esperienza significativa all’estero in un centro di ricerca d’avanguardia.

Perché è necessaria una collaborazione con l’estero

La collaborazione si pone alla base della ricerca scientifica. Fra scienziati ci si deve scambiare le idee, il materiale di studio e le esperienze personali. Infatti, proprio per questo tutti i più grandi ricercatori hanno svolto le loro ricerche sia nel proprio Paese che in altri Paesi per avviare un confronto con culture differenti.

Nello specifico, poi, chi lavora collettivamente in un laboratorio che studia i tumori si pone un obiettivo comune che ha un valore etico assai elevato, cioè quello di ottenere importanti progressi per riuscire a curare un paziente affetto da tumore. Quindi, la cooperazione è davvero uno tra gli aspetti più importanti della ricerca.

C’è da dire, però, che allo stesso tempo anche la competizione è importante, in quanto insita nella natura umana, infatti, non si può negare che ogni ricercatore spera di essere il primo a fare una importante scoperta.

Un impegno molto lungo

Possiamo dire infatti, che una ricerca dura per sempre. Raggiunto un obiettivo, esso diventa il punto di partenza per un nuovo mondo da esplorare e, tra gli aspetti più affascinanti del mondo della ricerca c’è proprio il fatto di vivere un processo dinamico capace di generare, ad ogni traguardo, nuove possibilità.

 

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