Scoliosi infantile: cos’è, cause e come intervenire

Le patologie della colonna vertebrale non sono molto comuni nei bambini, tuttavia possono rappresentare un rischio elevato e mettere in pericolo la salute del piccolo. Ad esempio una delle malformazioni più frequenti è la scoliosi infantile, un problema che comporta una curvatura anomala non dovuta a fattori comportamentali. Vediamo di cosa si tratta, quali sono le cause principali e come intervenire.

Cos’è la scoliosi infantile?

La scoliosi infantile è una patologia che colpisce i bambini durante la crescita, nella fase di sviluppo dell’apparato muscoloscheletrico. In particolare si tratta di una deformazione della colonna vertebrale, la quale si presenta con una rotazione delle vertebre e una curvatura laterale più o meno accentuata.

Nel dettaglio, la scoliosi infantile si manifesta nei bambini con un’età compresa tra 1 e 7 anni, tuttavia tale disturbo può sorgere anche in età più avanzata, fino ai 15 anni. In questi casi viene indicata con il termine di scoliosi giovanile. A seconda della tipologia e della gravità è possibile intervenire in diverse modalità, attraverso un trattamento chirurgico o correttivo.

Scoliosi nei bambini: a chi rivolgersi?

Come accade spesso, la cura migliore per la scoliosi infantile è una diagnosi precoce, perciò è fondamentale monitorare costantemente la salute del bambino e il suo sviluppo. Per questo motivo è indispensabile rivolgersi con frequenza al proprio medico di famiglia, oppure a uno specialista privato, ottenendo se possibile sempre più di un parere medico.

Infatti è essenziale che la crescita del piccolo venga accompagnata non solo da un pediatra ma anche da un ortopedico infantile, per effettuare una diagnosi completa del sistema muscolare e scheletrico del minore. La presenza di più specialisti, come visto su questo sito, permette un monitoraggio più accurato e la pianificazione di una terapia più efficace in queste situazioni.

Quali sono le cause della scoliosi infantile?

Le cause che possono portare alla scoliosi nei bambini sono diverse, ad esempio di natura ereditaria oppure legata a fattori ambientali, sociali e comportamentali. Una delle tipologie più diffuse è la scoliosi infantile idiopatica, definita tale poiché spesso non si conoscono i fattori scatenanti, i quali sono a volte riconducibili a fenomeni di natura genetica, patologia o multifattoriale.

Meno comuni sono le scoliosi congenite, malformazioni della colonna vertebrale le cui cause sono dovute a una serie di condizioni tipiche della vita intrauterina. Questo disturbo si manifesta subito alla nascita del piccolo, con una deformità vertebrale localizzata. In alcuni casi la scoliosi congenita non peggiora con la crescita, mentre in altri può presentare un comportamento progressivo, una condizione estremamente pericolosa per la salute del piccolo.

Dopodiché esistono anche la scoliosi infantile sindromica e quella neurologica, patologie più rare, considerando che complessivamente questo problema interessa soltanto il 2 per mille dei bambini. Allo stesso tempo è indispensabile intervenire prontamente, poiché le possibili complicazioni possono essere anche molto serie. Ad esempio la scoliosi infantile può provocare danni ai polmoni, al midollo spinale, oppure incidere sullo sviluppo motorio e psicologico del piccolo.

Come intervenire nei bambini con scoliosi?

A seconda del tipo di scoliosi è possibile adottare strategie d’intervento differenti, utilizzando metodi meno invasivi oppure, nei casi più gravi, ricorrendo a delle operazioni chirurgiche. Ovviamente è essenziale agire immediatamente, per questo motivo è fondamentale un costante monitoraggio del bambino, di modo tale da accorgersi subito di eventuali malformazioni e provvedere all’adozione della terapia più adeguata.

Nelle situazioni più lievi di scoliosi infantile è possibile adoperare busti o gessi correttivi, degli ausili medico-sanitari in grado di favorire il progressivo allineamento della colonna vertebrale. Di solito si inizia con dei supporti fissi, da utilizzare integralmente, per poi passare a dei modelli mobili che possono essere tolti in alcuni momenti della giornata. L’uso di appositi corsetti può essere accompagnato da programmi specifici di attività sportiva, con esercizi di ginnastica educativa volti al supporto della terapia riabilitativa.

A volte l’unica soluzione per il trattamento della scoliosi nei bambini è l’intervento chirurgico, un’operazione che viene eseguita senza effettuare il blocco della colonna vertebrale. Al contrario vengono applicati dei supporti di titanio, delle barre che guidano lo sviluppo vertebrale e l’allungamento naturale delle colonna. Le nuove tecnologie in questo settore aiutano a minimizzare l’invasività dell’intervento, poiché richiede una degenza consistente e prevede dei rischi che colpiscono circa 1 bambino su 4.

Scoliosi infantile: quali sono i falsi miti?

La scoliosi nei bambini viene spesso confusa con l’atteggiamento scoliotico, sebbene le due condizioni non abbiano nulla a che vedere una con l’altra. Ciò comporta la presenza di alcuni falsi miti, delle conoscenze comuni che possono trarre in inganno i genitori. Ad esempio non incide nella patologia la postura, né la ginnastica oppure problematiche come i piedi piatti o la dismetria del bacino.

Quindi non esiste un comportamento o uno sport che possono influire negativamente in questo senso, provocando la scoliosi infantile o un suo peggioramento. Ad ogni modo è indispensabile consultare sempre un pediatra con specializzazione in ortopedia, rivolgendosi in presenza di anomalie della curvatura della colonna a centri medici che possono garantire una prestazione adeguata.

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