La Scozia potrebbe staccarsi dalla Gran Bretagna. Questo, in sintesi, è quello che emerge dal sondaggio del Sunday Times sul prossimo referendum in programma il 18 Settembre in cui gli scozzesi dovranno pronunciarsi sull’indipendenza dalla Gran Bretagna. Per la prima volta risultano essere in vantaggio i favorevoli con il 51% dei voti. Niente di eclatante e, comunque, non ribaltabile.
Parliamo di un margine ridotto che, però, potrebbe infiammare i mercati finanziari. Non a caso la sterlina è scivolata ieri, sotto i minimi degli ultimi 10 mesi. Per far capire quanto sia importante la questione basti sapere che in caso di vittoria dei pro indipendenza Cameron potrebbe dimettersi.
Insomma la Scozia è una questione dannatamente importante per gli inglesi e, stando alle reazioni internazionali al sondaggio, non solo per loro. Quello che è certo è che se il 18 Settembre vinceranno i si sarà un bel problema per gli inglesi.
Ipotesi che, al momento, sembra essere in forte ascesa anche per via della pessima campagna elettorale portata avanti da chi si schierava con il no, che fino ad un mese fa o poco più era saldamente in vantaggio nei sondaggi. Una campagna portata avanti puntando sulla paura di subire eventuali rischi dovuti all’uscita dall’unione con l’Inghilterra.
Il portavoce dei no, Darling, ha puntato tutto sull’aggressività attaccando i favorevoli al si con domande del tipo: Cosa farete quando non potrete più usare la sterlina? O casa farete quando sarà finito il petrolio nel mare del nord?
Una strategia che al momento si sta rivelando disastrosa nei risultati visto che ha fatto bruciare circa 20 punti percentuali nei sondaggi. Insomma non ci resta che aspettare il 18 Settembre per capire se, dopo 300 anni circa, l’unione tra Inghilterra e Scozia finirà così, con un referendum popolare.